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Vino: Sartori, valorizzare OCM e il bere italiano all’estero

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21 March 2020
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Tags: AGIVIEttore NicolettoocmSartoriSimeiunione italiana vini‘Identità Golose Expo'‘Uniti si vince più facilmente'“Italia del Vino - Consorzio”
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ocm2_marcopolonews copiaPriorità alla valorizzazione degli OCM e promozione del bere vino italiano all’estero. Sono la rotta volta a enfatizzare il ruolo che il vino Made in Italy si è conquistato nel mondo. Parola di Andrea Sartori, neo-presidente di “Italia del Vino – Consorzio”, riassumendo la missione che intende dare alla sua guida dell’associazione, cui aderiscono alcuni dei più prestigiosi marchi del mondo del vino. Presidente della Casa Vinicola Sartori dal 2001, classe 1959, Andrea Sartori vanta una lunga esperienza nel campo enologico: è past president dell’Unione italiana vini, Simei e Agivi.

“Continueremo a valorizzare la misura di promozione OCM vino nei mercati dei Paesi Terzi, aumenteremo la presenza nel mercato interno partecipando in collettiva alle più importanti rassegne fieristiche di settore e, soprattutto, potenzieremo l’azione di educazione al bere italiano, che dal 2014 stiamo portando avanti in Cina”.

“L’obiettivo principale del mio mandato è quello di mantenere, e se possibile migliorare ulteriormente, il posizionamento di ‘Italia del Vino – Consorzio’ nel panorama vitivinicolo nazionale e internazionale. Il lavoro svolto dal 2009 ad oggi, sotto la manageriale guida di Ettore Nicoletto, ha permesso di raggiungere traguardi davvero importanti. Il mio compito sarà quello di esplorare nuove opportunità per riuscire a rappresentare ancor più il vino italiano nel mondo”, ha spiegato.

E quello del vino è un mercato sempre più strategico e competitivo a cui “Italia del Vino – Consorzio” guarda con grande interesse, in particolare la Cina. “Porteremo avanti la strategia che abbiamo seguito finora: siamo convinti che l’unico antidoto ai tanti problemi che sta attraversando il vino italiano nel mercato cinese possa e debba essere principalmente il fare sistema, il lavorare uniti”, ha sottolineato, rilevando che “con il progetto ‘Italia in Cina’, i due più importanti gruppi nazionali di imprese vitivinicole privati (“Italia del Vino – Consorzio” e Istituto del vino italiano di qualità-Grandi marchi) hanno dimostrato che si può vincere insieme. Per la prima volta, l’individualismo e la competizione hanno lasciato spazio alla condivisione e alla sinergia e i risultati si sono visti sin da subito”, ha affermato Sartori.

“Abbiamo unito forze ed esperienze per affrontare unitamente la difficile sfida di affermare il vino italiano in Cina e nell’ultimo periodo, come se non bastasse, stiamo lavorando per creare sinergie con altri settori merceologici che rappresentano il Made in Italy in tutto il mondo, come la moda e il fashion. L’obiettivo è quello di far percepire al consumatore la qualità e l’unicità delle nostre produzioni”, ha proseguito il presidente.

Sartori punta però il dito contro la burocrazia: “è un tasto dolente per il nostro Paese. Ricordo i tanti confronti avuti su questo tema, con le pubbliche amministrazioni, quando ero presidente di Unione italiana vini. Da allora ad oggi, la situazione sembra non essere cambiata e in alcuni casi è addirittura peggiorata”.

Ed ha incalzato dicendo: “mi riferisco in particolare alla normativa sull’OCM vino, misura di promozione del vino nei mercati dei Paesi terzi, strumento importantissimo per le imprese del Consorzio e per tutte le altre cantine italiane che esportano nei Paesi Extra Ue”.

Per questo, ha annunciato Sartori, “in accordo con le organizzazioni di categoria, ci faremo promotori di un protocollo di modifiche ai decreti nazionali e regionali al fine di rendere lo strumento dell’OCM davvero efficace per le imprese italiane, come già da tempo lo è per le imprese europee nostre competitor”.

Secondo il presidente, insomma, “’Italia del Vino – Consorzio’, è sicuramente un esempio di sinergia, condivisione di valori, definizione di strategie e sviluppo di progettualità collettive. Siamo una realtà che raggruppa aziende piccole, medie e grandi e nonostante questo riusciamo a soddisfare i bisogni di tutti”.

“Il segreto”, ha confessato Sartori, “sta nell’aver incontrato imprenditori che credono in un codice etico basato sulla ricerca continua della qualità delle produzioni, sulla sostenibilità ambientale, sulla sicurezza e rintracciabilità, sulla gestione trasparente della finanza pubblica. Valori che riteniamo indispensabili per far parte del nostro Consorzio”.Vigneto_marcopolonews copia

E i programmi anche per nuove sinergie con altre eccellenze del Made in Italy non mancano. “Tra le prime iniziative del mio mandato, c’è stato il progetto ‘Identità Golose Expo’, promosso dall’associazione ‘Identità Golose’ con la quale abbiamo siglato un accordo di sponsorizzazione del ristorante stellato all’interno di Expo Milano 2015 a Milano: i nostri vini sono presenti nella carta vini giornaliera e negli abbinamenti dei menù settimanali proposti dagli chef stellati per tutti i sei mesi di durata dell’Esposizione”, ha ricordato Sartori precisando che “siamo partiti con orgoglio dalla sinergia tra cibo e vino, ma stiamo lavorando per sviluppare in futuro progettualità con altri settori che esprimono eccellenze, come la moda, il fashion e l’arte”.

L’associazione è anche pronta ad aprire le porte ad altre aziende vitivinicole. “Lo slogan che fin dall’inizio ci ha trovati tutti d’accordo è ‘Uniti si vince più facilmente’; in 6 anni di lavoro abbiamo fatto molto e siamo solo in 12. Per concretizzare tutti i progetti che vogliamo realizzare in futuro, dobbiamo necessariamente essere molti di più”, ha ammesso sottolineando che “il mio impegno per questo mandato è aumentare la rappresentatività di ‘Italia del vino’ di almeno 5 unità. Dapprima guarderemo alle regioni non ancora ‘coperte’, come l’Abruzzo, la Sardegna, l’Umbria e le Marche, per poi rafforzare ulteriormente alcune realtà vinicole nazionali che richiedono una maggiore presenza, come la Toscana, il Piemonte, il Veneto e la Sicilia”, ha concluso il manager.

 

di Alexandra Rufini

12 Agosto 2015

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